Buon lunedΓ¬! βοΈ
Mentre sorseggi il primo caffè della settimana, voglio porti una semplice domanda: Sai che ogni volta che passi alla cassa stai votando per il mondo che vuoi?
PerchΓ© questa domanda?
PerchΓ© oggi voglio parlarti delle botteghe del commercio equo e solidale, quei piccoli negozi pieni di storie, mani e dirittiβe di come le loro filiere stiano facendo spazio anche ai produttori palestinesi. Un modo concreto per trasformare la spesa in un abbraccio che attraversa confini e difficoltΓ .
ProntΙ a scoprire perchΓ© scegliere un paio di scarpe o una camicia equa puΓ² diventare un atto di giustizia e di amore? Te lo racconto subitoπ§‘
PerchΓ© comprare in una bottega del commercio Equo e Solidale Γ¨ importante e cosa cβentra con la Palestina?
Acquistare in una bottega del commercio equo e solidale Γ¨ molto piΓΉ di una semplice scelta dβacquisto: Γ¨ un gesto consapevole, che mette al centro le persone e i loro diritti.
Queste botteghe lavorano con filiere costruite su valori di giustizia sociale e ambientale, collaborando con piccoli produttori spesso esclusi dal mercato globale. Parliamo di realtΓ marginalizzate che, grazie a questo modello di commercio, possono accedere a un reddito stabile, a condizioni di lavoro dignitose
In questo contesto, oggi piΓΉ che mai, Γ¨ importante sostenere anche i produttori e le produttrici palestinesi, i cui prodotti trovano spazio nelle botteghe del commercio Equo e solidale.
Sostenere queste realtΓ significa non solo scegliere prodotti etici e ben fatti, ma anche dare voce e valore a chi resiste attraverso il lavoro, la bellezza e la cura.
π§‘ Ogni acquisto Γ¨ una scelta politica. E oggi, scegliere Palestina Γ¨ un atto di amore e soprattutto di giustizia.
1. PEACE STEPS (Palestina)
Nel cuore della Palestina, il laboratorio Peace Steps unisce la tradizione artigianale della pelletteria di Hebron a un design contemporaneo per creare sandali e accessori equi e solidali.
Il progetto coinvolge artigiani locali, soprattutto donne e giovani, garantendo condizioni di lavoro dignitose e valorizzando il sapere artigiano.
Ogni sandalo Γ¨ il frutto di unβeconomia sociale e solidale che crea opportunitΓ reali nelle comunitΓ marginalizzate della Cisgiordania e di Gaza.
Tradizione, giustizia e stile: per chi sceglie di camminare verso un futuro piΓΉ giusto, un passo alla volta.
2. NATYR (Palestina)
Dalle mani delle donne di Gaza nascono saponi artigianali Natyr, a base di olio dβoliva e oli essenziali autoprodotti, realizzati con ingredienti locali e naturali.
Questi saponi sono il frutto del lavoro dellβassociazione AOWA, che dal 1994 sostiene gruppi di donne palestinesi impegnate in micro-attivitΓ economiche come risposta concreta ai bisogni delle comunitΓ .
Il progetto unisce tradizione, autodeterminazione e solidarietΓ : scegliere questi saponi significa sostenere unβeconomia fondata sulla cura, la dignitΓ e la resistenza nonviolenta.
Io li utilizzo e sono ottimi!
Laviniaβ―Turra, stilista bolognese che crea capi con un approccio sartoriale raffinato, realizzati con materie prime di eccellente qualitΓ e una ricerca estetica accurata, che non fanno del lusso unβesclusivitΓ , ma una bellezza accessibile.
Lavinia e sua figlia Cecilia hanno deciso di ideare, insieme allβillustratrice Irene Ghillani, una maglietta in edizione speciale: un capo bello e significativo, pensato per sostenere concretamente le donne di Gaza. Il ricavato sarΓ devoluto a βWomen With Gazaβ, che si impegna a distribuire kit igienico-sanitari e a creare punti di ascolto e supporto psicologico per le donne palestinesi. Questi interventi non solo rispondono a bisogni primari β cura, igiene, sostegno psicologico β ma riaffermano il valore universale della dignitΓ e della solidarietΓ femminile.
Γ importante sottolineare la scelta consapevole dei materiali: la Tβshirt Γ¨ prodotta da Stanleyβ―Stella, marchio leader certificato GOTS, GRS, OEKOβTEX e PETA, membro di Fair Wear Foundation e Textile Exchange . CiΓ² garantisce un prodotto non solo etico e sostenibile, ma di qualitΓ eccellente, con cotone biologico tracciato, produzione trasparente e rispetto sia per le persone sia per lβambiente.
Ogni acquisto diventa cosΓ¬ un contributo tangibile: non solo per lβartigianato italiano, ma per un progetto di solidarietΓ femminile che fa la differenza nei territori colpiti da crisiΒ umanitarie.
Joe Colombo, lampade a morsetto βSpiderβ β Oluce, 1965
Immagina gli anni β60 in Italia: astronauti in TV, plastica che promette case spaziali e designer che vogliono βinventare il futuroβ. Fra tutti loro cβera Joe Colombo, che in due decenni ha compresso un universo di idee. Una delle mie preferite? La piccola-grande Spider.
Due pezzi di lamiera piegata per il diffusore, uno stelo in acciaio curvato, uno snodo in bachelite: stop. Niente fronzoli, solo funzione pura. Qui te la mostro nella versione con morsetto β si aggancia al tavolo, alla mensola, perfino alla testiera del letto β ma nel β65 uscΓ¬ in ben quattro configurazioni (da terra, da tavolo, a soffitto). Era la sua risposta alla domanda: βPerchΓ© comprare lampade diverse quando ne puoi avere una che fa tutto?β
Amo la Spider perchΓ© non dimostra affatto le sue 60 primavere: linee snelle, zero spreco di materiale, ricambi facilissimi da trovare. Una lezione di design circolare ante-litteram: pochi componenti, tutti riparabili, tutti pensati per durare.
π Vuoi vedere da vicino questa meraviglia (e altre chicche che sfidano il tempo)? Passa su @modernario_it su Instagram: troverai le Spider e tanti pezzi che meritano di illuminare il tuo salotto, letteralmente.
Se sei arrivatΙ fino in fondo, grazie di cuore π
Mi fa piacere sapere che ci sei, che leggi, che magari ti fai delle domande insieme a me.
Se ti va, commenta qui in basso, adoro scambiare idee, spunti, dubbi⦠anche veloci!
Ci sentiamo presto,
Giorgia.